Al festival di Giffoni c'è anche Isabella Ragonese

In molti al Festival di Giffoni attendono Isabella Ragonese, la madrina della 67^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ultimamente l’abbiamo vista a Cannes insieme a Elio Germano nel film La nostra vita di Daniele Luchetti, “quando ho saputo della vittoria di Elio ho urlato – racconta- dovrebbe essere come vincere il campionato del mondo di calcio, un orgoglio nazionale”, forse però la cultura conta meno del gioco del pallone, in Italia. Qualcuno le domanda, stai lavorando ancora con Elio? “Magari – risponde - per ora abbiamo fatto due film insieme (anche Tutta la vita davanti ndr) con lui firmerei un contratto”.Poi affronta l’argomento Venezia. “Chissà come andrà, non sono una presentatrice– dichiara – non voglio pensarci prima del dovuto, sono emozionata e non ho la più pallida idea di come affronterò il palco di Venezia. Il primo pensiero è stato: ma perché hanno chiamato proprio me? Ci sono attrici più importanti, con maggiore esperienza, forse sono stata scelta per rappresentare, nel mio piccolo, una generazione del nuovo cinema italiano”. È stato sicuramente il pensiero di Marco Müller e comunque Venezia ha portato fortuna alla giovane attrice siciliana. Nuovomondo di Emanuele Crialese, il suo primo film, ha ottenuto il Leone d’argento, con Tutta la vita davanti di Virzì ha vinto il premio Biraghi, mentre lo scorso anno ho partecipato nella sezione Controcampo con Dieci inverni di Valerio Mieli. Niente male.Fan di Montalbano.“Sicuramente vedrò tutti i film del festival – dice – dovrò presentare solo il primo e l’ultimo giorno, poi mi dedicherò alla mia passione, anche prima di diventare attrice frequentavo il Lido, per amore verso il cinema”. In autunno frequenterà il set del nuovo film di Silvio Muccino Un altro mondo, mentre la vedremo per la prima volta in tv grazie alla forza narrativa del Commissario Montalbano. Nell’episodio L’età del dubbio interpreta il tenente Laura Belladonna , “sono una fan del commissario, mi sono voluta fare un regalo, così un giorno potrò raccontarlo ai miei figli – dichiara - reputo che la serie tratta dai racconti di Camilleri sia il prodotto migliore della tv generalista, ti abitua a non distrarti a sviluppare una certa attenzione, cosa che in tv accade raramente”.28 luglio 2010

Fonte: spettacoli.tiscali.it